Il miele definito dai greci come il “nettare degli dei” e da Pitagora come un “elisir di lunga vita” ha importanti proprietà benefiche e curative.
Nella cultura egizia questo prodotto, veniva considerato come un cibo di grande pregio riservato solo a nobili e reali per curare disturbi digestivi e unguenti. I greci sostenevano che per mantenersi forti ed eterni dovevano nutrirsi con il miele.
I romani lo utilizzavano come conservante, dolcificante e per la preparazione di bevande alcoliche come la birra di miele.
La produzione del miele avviene ad opera delle api ed è del tutto naturale. Le api si occupano di recuperare il nettare (secrezione zuccherina prodotta dalle piante) o melata ( sostanza prodotta dal metabolismo di afidi e altri insetti che si nutrono della linfa delle piante) per immagazzinarlo nella borsa melaria dove avviene la trasformazione del nettare in miele, grazie agli enzimi secreti dalle ghiandole salivari come: diastasi, che idrolizza l’amido in glucosio e viene utilizzata insieme alla HMF (idrossimetilfurfurale) per valutare lo stato di freschezza del miele; glucosio-ossidasi, che ossida il glucosio formando acido gluconico (C6H12O7) e acqua ossigenata (H2O2); saccarasi, che idrolizza il saccarosio in glucosio e fruttosio. Le api bottinatrici trasferiscono il composto alle api operaie e le api ventilatrici creano delle correnti d’aria facendo evaporare l’acqua in eccesso. Il miele impiegherà circa 36 giorni per maturare. La composizione del miele dipende dalla fioritura da cui viene raccolto il nettare, portando a differenze di olfatto e gusto. Possiamo avere il miele di: millefiori, acacia, castagno, agrumi, ciliegio, ecc.
Il miele è composto per l’80% dagli zuccheri glucosio e fruttosio e in minor parte da maltosio e isomaltosio. L’alta concentrazione di glucosio e fruttosio rendono il miele un alimento molto energetico, basta pensare che 100 grammi forniscono circa 320 Kcal. Il glucosio entra direttamente in circolo senza subire digestioni, mentre il fruttosio viene messo in circolo più lentamente, per questo motivo è da preferire un miele con alta concentrazione di glucosio per chi ha bisogno di un apporto energetico immediato, come gli sportivi. La quantità di acqua varia dal 15% al 20%. Le proteine presenti sono: albumina, globulina, istoni, provitamina A, vitamine del gruppo B, C, D ed E. Il minerale maggiormente presente è il potassio, seguono poi zolfo, calcio, fosforo, magnesio, silicio, ferro, rame. I lipidi sono praticamente assenti. La propoli, una resina che le api raccolgono dalle cortecce delle piante per costruire l’arnia può essere rilevata anche nel miele, attribuendogli proprietà antinfiammatorie e antivirali che potenziano le difese immunitarie. L’azione antibatterica del miele è da attribuire alle inibine rappresentate principalmente dall’acqua ossigenata prodotta per ossidazione del glucosio, dal pH acido che oscilla tra 3 e 6 e dalla quantità di zuccheri, poiché aumentando la pressione osmotica si disidratano le cellule uccidendo i batteri presenti. La presenza di polifenoli (antiossidanti naturali) in esso presenti, ci aiuta a prevenire malattie e a proteggerci dall’invecchiamento. Gli acidi organici aiutano a mantenere bassa la carica microbica e influenzano anche l’aroma del miele.