
Sport e attività motoria (o fisica, che dir si voglia) sono due termini spesso usati come sinonimi, non è raro infatti sentire frasi del tipo "il mio medico curante ha consigliato un regolare movimento" e ciò comporta spesso una ricerca che termina quasi sempre con l’iscrizione presso l’una o l’altra squadra o gruppo sportivo, ma i vari utenti sapranno distinguere quali sono le differenze, i benefici e, eventualmente, le controindicazioni tra le varie attività proposte? Spesso si tende a fare una grossa confusione, vediamo il perché in questo articolo.Iniziamo con l’analizzare la terminologia delle due parole: potremmo definire lo sport come quella pratica tendente ad esasperare e perfezionare una o più determinate qualità o tecnicismi che caratterizzano la disciplina la quale si attiene in modo rigido e scrupoloso ad un regolamento dal quale è imprescindibile. Col termine attività fisica possiamo invece indicare quella pratica motoria, spesso finalizzata alla prevenzione e al mantenimento, che non è assoggettata ad alcun tipo di regolamento se non a quello della programmazione del praticante e/o di chi ne ha le competenze.Ovviamente le finalità saranno differenti per cui, mentre lo sport è pressoché rivolto allo spettacolo e alla ricerca del risultato, la seconda viene svolta con l’intento di evocare un completo stato di benessere fisico e/o mentale.Ma affinché gli effetti del movimento, di qualsiasi natura esso sia, siano positivi, è necessario svolgere l’attività in modo continuativo e programmato che inizia con un periodo più o meno lungo di preparazione gradualmente crescente in termini di durata e intensità così da portare i tessuti ad un livello tale da scongiurare il più possibile il rischio di lesioni e di sovrallenamento.Vi è però un fattore molto importante che sarebbe bene prendere in considerazione prima di intraprendere qualsiasi disciplina sportiva: lo sport comporta quasi sempre un danno! Lo sappiamo, probabilmente nessuno si sarebbe mai aspettato di sentire un’affermazione del genere, eppure è la pura verità e di seguito esponiamo i perché.Qualsiasi sia la disciplina racchiude in sé uno o più potenziali rischi per la salute corporea ad essa connessi e non parliamo dei soli rischi derivanti dalle attività cosiddette "da contatto", ma anche di quelle in cui il contatto è eventuale o addirittura assente. Esistono infatti sport che prediligono un coinvolgimento muscolare esclusivamente a carico di determinati distretti e a discapito di altri comportando quindi uno squilibrio muscolare non indifferente (ciò è particolarmente evidente in sport come la canoa, il canottaggio, il ciclismo, il pugilato, ecc), altri che vengono eseguiti su superfici piatte e dure senza l’ausilio di calzature adeguate o addirittura col piede scalzo (arti marziali, danza, ginnastica, ...) rischiano di compromettere l’appoggio podalico scaturendo nel piede piatto con conseguente compromissione in senso ascendente di tutte le strutture articolari di caviglia, ginocchio e anca. Altre discipline di destrezza che prediligono l’utilizzo selettivo dell’uno o dell’altro emilato rischiano di sfociare in seri scompensi posturali di tipo laterale e torsionale (golf, bowling, biliardo, tiro a volo, tiro con l’arco ne sono alcuni esempi), altre ancora presentano tempi di esecuzione eccessivamente lunghi che comportano un conseguente affaticamento dell’organismo il quale risponderà con meccanismi dannosi o potenzialmente dannosi (maratona, calcio, triathlon, ...). Esistono poi sport (automobilismo e motociclismo) in cui non vi è un vero e proprio miglioramento dei parametri fisiologici ma piuttosto di funzioni cognitive e dell’equilibrio specifico oppure altre (dama, scacchi, carte, ..) simili a quelli già descritti ma che migliorano le capacità di strategia e la lista potrebbe continuare ancora a lungo prendendo anche in considerazione particolari traumatismi sport specifici (infiammazione dei muscoli epicondilei - o gomito del tennista" - nel tennis, sindrome da compressione subacromiale per la pallavolo, ipercifosi dorsale nel nuoto, iperlordosi lombare per i balli caraibici e così via).L’intento di questo articolo non è quello di screditare la pratica di una qualsiasi attività fisico-sportiva, anzi, al contrario, ci teniamo a ricordare che l’inattività comporta problematiche ancora peggiori rispetto a quelle appena citate, piuttosto vuole portare a conoscenza della collettività i potenziali rischi ai quali si va incontro se non si adottano determinate strategie di compenso, perché ci sono, ma solo un allenatore/istruttore preparato, attento e scrupoloso può conoscere e mettere in atto. Buona attività consapevole a tutti!